Virtual Sorrento Home Page
- La Tarsia di Sorrento -

I Maestri intarsiatori dell'Ottocento

di Alessandro Fiorentino

 

Nell’albo d’oro dei premiati alle Esposizioni Universali che nella seconda metà dell’ottocento forano organizzate in Europa e in America per valorizzare la produzione delle varie Arti applicate di fronte al sempre maggior sviluppo dell’industrializzazione, sono ricorrenti i nomi di Luigi Gargiulo con i figli Almerico e Ferdinando, di Michele Grandville, di Giuseppe Gargiulo, di Francesco Grandi. In questi nomi con l’aggiunta di Antonino Damora si riconoscono i padri ed i massimi rappresentanti della tarsia sorrentina, che ha avuto nell’ottocento il periodo di produzione qualitativamente più valido.

La prima metà del novecento è caratterizzata dalla produzione di quei pochi allievi che formatisi alla scuola del Grandi continuarono tra molte difficoltà a confermare nella produzione quotidiana l’insegnamento ricevuto. Antonino D’Alesio, i fratelli Fiorentino, Giovanni Sole, Antonino Terminiello, Francesco Arcucci, Antonino Toscano, Giuseppe Cuccaro, Antonino Casola sono stati gli ultimi testimoni della epoca fortunata della tarsia sorrentina.

Errate scelte di mercato e la mancanza di adeguamento alla continua evoluzione del gusto e della cultura estetica, confermata dalla presenza di modelli e decorazioni ormai desuete, hanno definitivamente compromesso la qualità ed il futuro dell’oggetto intarsiato destinando la maggior parte della produzione all’area commerciale del souvenir destinato alle bancarelle turistiche ed ai mercatini kitsch.

Resta oggi solo la speranza che sulla base di fermenti innovatori, portati avanti tra grosse difficoltà, si possano tracciare nuove strade per la valorizzazione della tarsia in chiave moderna, condizione essenziale per poter ancora confermare nel tempo questo artigianato tipicamente sorrentino.

 

La tarsia di Sorrento:
Introduzione - Le origini - Le tecniche - I Maestri intarsiatori dell'Ottocento