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Strumenti del folklore partenopeo -
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Ciaramella (il Cialamello) e la Launedda
di
Premessa
E' molto difficile parlare di strumenti ove termini e denominazioni,
scientifiche e popolari, si fondono e confondono in continuazione.
Questo è il caso della "Ciaramella" (che in effetti è teoricamente
una 'zampogna'), della "Zampogna" (intesa nel meridione
d'Italia come una 'cornamusa') e della "Cornamusa".
Per questi motivi, si danno qui di seguito le definizioni tratte dall' "Enciclopedia
Storica - La Musica" e dall' "Enciclopedia della Musica e
dei Musicisti", entrambe edite dalla casa tipografica UTET, che potranno
essere usate come punti di riferimento nel prosièguo della lettura:
a) ZAMPOGNA – aerofono di legno ad ancia,
di carattere popolare, in cui l'aria viene insufflata direttamente dal suonatore;
b) CORNAMUSA – strumento composto da una o più 'zampogne'
inserite in un otre di pelle che funziona da serbatoio d'aria alimentato
dalla
bocca del suonatore mediante un cannello di imboccatura in legno.
La ciaramella
a "CIARAMELLA" o "CIALAMELLO" (detta
anche: Cennamella, Piffero, Calendrone, Piffera e Oboe dell'Abruzzo) è l'anello
di congiunzione tra gli strumenti arabi ("Zanur" e Zurna")
e la "Zampogna" europea.
Inserita a volte nella 'Cornamusa' come canna per la melodia, è costruita
in un unico blocco di legno tornito, culminante in una campana svasata; ha
sette fori anteriori e uno posteriore, più una serie di fori sul padiglione
(da 1 a 6) usati per l'intonazione.
L'imboccatura è ad ancia doppia, senza 'pirouette'
(bossolo o disco di legno collocato a protezione dell'ancia e sul quale l'esecutore
poggiava le labbra durante l'insufflazione), contrariamente ad altri
strumenti medioevali quali Cialamelli, Bombarde e Cromorni.
Lunga generalmente 30-35 centimetri, per la sua costruzione si usano generalmente
i legni d'ebano, ciliegio e ulivo.
Dal suono vigoroso e penetrante, la Ciaramella veniva inserita nell'organico
delle Bande musicali e dei Complessi che si esibivano in manifestazioni musicali
di vario genere: feste di corte, incoronazioni, cacce, musiche pastorali, danze
e sagre paesane o comunque popolari.
Una 'zampogna calabrese' di costruzione più grossolana è la "PIFFERA",
munita di nove fori laterali. Insieme alla 'cornamusa', costituiscono
il tradizionale 'duo' che nel periodo natalizio allieta quasi tutta
l'Italia con le sue 'pastorali nenie'.
A partire dal secolo XVII, i miglioramenti a cui venne man mano sottoposta,
hanno condotto alla sua trasformazione in 'Oboe' e 'Corno
inglese'.
Attualmente la Ciaramella sopravvive, come la Cornamusa, solo in alcune comunità del
meridione e della Sardegna, soppiantata anche negli spettacoli di Tarantella
e di altre manifestazioni folkloristiche e popolari da strumenti più moderni,
quali l'Oboe, il Clarinetto ed il Flauto.
Fino al termine del XVIII secolo, nei Conservatori di Napoli s'insegnava
uno strumento ad ancia chiamato "Vox Umana" o "Fiffaro" (detto
anche: Pifero, Pifaro, Voce umana e Voce neerlandese), simile al clarinetto,
da cui probabilmente è derivato l'omonimo registro organistico.
La launedda
er
concludere, un meritevole cenno su uno strumento ad ancia molto particolare,
derivato dall'Aulos greco e dall' Arghul arabo, non appartenente
alla tradizione napoletana o meridionale, ma tipicamente 'sardo':
la "LAUNEDDA".
Questo strumento è costituito da tre canne:
a) mancosa o mancosedda (canna destra);
b) mancosa manna (canna sinistra);
c) tumba (canna di 'bordone' – per bordone s'intende
una nota grave ed ininterrotta prodotta contemporaneamente alle note della
melodia).
Le prime due, usate per la melodia, hanno cinque fori quadrati per le dita
(che vengono tappati con le falangi, non con i polpastrelli come è d'uso
comune); la terza, per il 'bordone', è priva di fori e legata
saldamente alla 'mancosa manna' (logicamente, la 'mancosedda' è separata
dalle altre due).
L'estrema particolarità di questo strumento è la prassi
esecutiva:
il suonatore respira con il naso e incamera l'aria fra le gote, emettendo
un suono continuo, trasformando in tale modo lo strumento in una Cornamusa
in cui il serbatoio d'aria è sostituito dalla bocca dell'esecutore.
Tale tecnica da professionista poteva richiedere fino a dieci anni d'applicazione
seria e costante.
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