Nel periodo invernale questa splendida pianta forma dei veri e propri
cuscini sferici di colore verde poiché le foglie sono presenti su
di essa già a partire dall’autunno; ma se ritorniamo negli
stessi luoghi all’inizio della primavera, accanto ad alcuni esemplari
ancora completamente verdi, ve ne saranno degli altri che presentano un
netto colore giallo, dovuto ai primi fiori che cominciano a sbocciare.
All’inizio dell’estate accanto al verde ed al giallo un nuovo
colore, il rosso, fa la sua comparsa. Ciò è dovuto al fatto
che l’Euforbia, prima di entrare in riposo vegetativo, comincia a
perdere le foglie che prima di cadere si colorano di rosso. In estate, infine, è inutile
sforzarsi di vedere ancora questi splendidi cespugli colorati, perché al
massimo potremo intravedere degli arbusti privi di foglie e dall’aspetto
scheletrico, ma perfettamente vitali e pronti a riprendere in pieno la propria
attività ai primi sentori dell’autunno.
La defogliazione è un fenomeno comune nel mondo vegetale e precede
il riposo vegetativo durante il quale le funzioni vitali della pianta vengono
rallentate al fine di superare i periodi di maggiore stress.
Per gli alberi dei boschi, i mesi più pericolosi sono quelli invernali
a causa delle basse temperature che si possono raggiungere. Per l’Euforbia
accade esattamente il contrario visto che l’inverno mediterraneo è piuttosto
mite, mentre l’estate, con la sua aridità, può essere
pericolosa. Ed ecco allora che la stranezza non è altro che un adattamento
al clima.
L’Euforbia ha anche un’altra particolarità: se infatti
si prova a strappare una foglia dalla pianta fuoriesce un liquido bianco
(lattice). Questo è tanto urticante che in Penisola spesso viene
utilizzato come acido per bruciare i porri e le verruche.
Secondo la leggenda questo lattice veniva usato dalla maga Circe quale ingrediente
delle sue pozioni magiche, magari per trasformare gli uomini in maiali;
vero o non vero, di certo il promontorio del Circeo è ricchissimo
di Euforbia..