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- Museo Correale di Terranova -

Breve storia dell’architettura della villa-museo

Museo Correale di Terranova (Sorrento) - Prospetto frontale e pianta

L’attuale impianto planimetrico del villa-museo, che si sviluppa su tre livelli, oltre al sottotetto e al piano cantinato, poco si discosta da quello del XVII secolo. Ubicato sulla prospettiva della via Correale il Museo, con il parco alle spalle, è delimitato a nord e ad est da via Califano, a sud da via Rota e ad ovest da via Correale.

Fino al 1931 l’intero agrumeto si estendeva su di un’ area di 15.000 metri quadrati; l’esproprio ad opera del comune di Sorrento, per la realizzazione di un campo sportivo ne ha quasi dimezzato l’estensione.

Fortunatamente non è stata soggetta ad esproprio la terrazza del belvedere, che si affaccia sul mare e su tutto il golfo di Napoli. Il belvedere è arredato con una fontana che reca al centro una statua di Cerere di epoca romana, proveniente dal palazzo Colonna in Roma, e fu voluta da Alfredo Correale nel 1847.

Il museo in planimetria ha la forma di un rettangolo, che presenta al piano terra, sulla facciata principale orientata a ovest, due corpi sporgenti; al centro del primo registro, disposte sulla stessa linea a mo’ di portico, vi sono tre campate arcuate con sesto ribassato di misura pressoché uguale, scandite da pilastri listati. La campata di mezzo inquadra il portale d’ingresso, descritto da un arco a tutto sesto e piedritti con bugne lisce in piperno, e in chiave porta lo stemma dei Correale in marmo; le altre due campate inquadrano due finestre.

Simmetricamente rispetto a questo motivo centrale, sporgono in avanti, formando una corte aperta verso la strada, due corpi bassi che fungono da terrazze al piano nobile dell’edificio.

Il motivo centrale del primo registro viene riportato con le stesse caratteristiche e sulle stesse verticali al secondo; con funzione di balconate, le tre campate hanno balaustre in ferro e singolarmente tre balconi. Ai lati, due porte finestre, introducono nelle due terrazze di dimensioni leggermente diverse. Al terzo registro, in prosecuzione del secondo vi è, leggermente arretrata, un’ampia terrazza che ripercorre la superficie di quella sottostante e, sui due corpi laterali due balconi per parte.

L’atrio, complanare al piano stradale, divide il piano terra in due ali, ed è costituito da una successione di tre spazi voltati, con il cortile e l’agrumeto sullo sfondo. L’ala destra è adibita ad esposizione; una delle sue sale funge da Biblioteca.

Nell’angolo sud–est dell’ala destra vi è una parte di palazzo di proprietà della Fondazione, ma gestita da terzi. Essa si sviluppa in verticale fino al secondo piano con piani ammezzati, collegati da una scala a pozzo anticamente definita segreta. Agli inizi del XX secolo fu adibita a residenza del colono con ingresso indipendente sul lato est.

La parte a sinistra dell’atrio, la più antica del palazzo, è adibita alla biglietteria e agli uffici di amministrazione che, pur arredati con quadri, mobilio e suppellettili della collezione, non sono aperti al pubblico: da una prima sala si accede, con dislivello di un metro, al piano terra rialzato dove un primo spazio, caratterizzato da un grande arco realizzato in passato per motivi di staticità, introduce in un ambiente grande alla cui sinistra si aprono un ambiente più piccolo, corrispondente alla antica cucina, e due corridoi, ricavati dai portici antistanti l’antica facciata. A tutto il piano rialzato corrisponde il seminterrato delle cantine, il cui ingresso è all’esterno sul lato nord.

Ancora dal lato sinistro dell’atrio si accede allo scalone d’onore che porta ai piani superiori, disegnato nel corso del ‘700 dal Regio Ingegnere Giovan Battista Nauclerio. I pianerottoli sono abbelliti da balaustre in piperno con motivo di volute. Nel sottoscala sono ubicati gli unici servizi igienici che servono la struttura museale.

Il primo piano ha un impianto planimetrico simile al piano terra, ma senza i due corpi avanzati, che sono fruibili come ampie terrazze. E’ diviso in otto sale di dimensioni diverse, e prende luce da balconi, in numero diverso secondo la posizione della sala. L’altezza è uguale a quella del piano terra: 5,80 metri. E’ uniformemente pavimentato con “riggiole” in color cotto di 25x25 centimetri, imitanti l’antica pavimentazione.

Il secondo piano è articolato in otto sale di dimensioni differenti, ma con la porta d’ingresso avanzata sul pianerottolo dello scalone, in modo da inglobare la scala di accesso al sottotetto. Il pavimento è uniforme come quello del piano inferiore; l’altezza di questo piano è minore di quella del primo.

Il sottotetto, adibito a sala espositiva solo successivamente ai lavori eseguiti dopo il terremoto del 1980, ha una copertura in tegole “tipo Marsiglia” con quattro falde inclinate.

Tratto dalla tesi di Lucio Esposito:
1904-2004 CENTENARIO DI FONDAZIONE
Museo Correale di Terranova - Memorie e Progetti

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