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I Personaggi della Tarantella Sorrentina (I)

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Parlare di personaggi della Tarantella Sorrentina che di fatto sono quasi esclusivamente locali, potrebbe sembrare poco interessante per i visitatori e gli ospiti, italiani e stranieri. Se però si considera che la loro assenza (volontaria o meno) dal ristretto mondo del folklore sorrentino è stata una delle cause (se non il principale motivo) del suo deterioramento qualitativo, l'opinione in merito potrebbe cambiare radicalmente.

Fino al 1960 circa, i ballerini eseguivano lo spettacolo della Tarantella con la mimica del grande attore, la bravura del danzatore professionista e la sensibilità ritmica del vero musicista (pur potendo essere, paradossalmente, 'analfabeti' in tutti i campi menzionati).

La ricchezza dei costumi, la perfezione esecutiva dei passi di danza (fedeli agli originali), le espressioni sentite e sincere dei loro volti e dei loro atteggiamenti, che scaturivano dalle profondità delle loro anime, affascinavano e stregavano, quasi ipnotizzavano, tutti coloro che assistevano a queste esecuzioni magnifiche, quasi magiche, che nel contempo erano, apparentemente, di una candida semplicità.

Tutto ciò assume un aspetto ancora più sorprendente, se si tiene conto che la maggioranza, se non la totalità d'essi, apparteneva a ceti sociali non certamente d'alto livello (evidentemente questa loro sensibilità espressiva così elevata, traeva origine dalle comuni radici di appartenenza agli usi ed ai costumi delle tradizioni popolari).

È certo che a partire dalla seconda metà del XX secolo, non si sono più avuti gli entusiastici e commossi commenti (da parte di scrittori, poeti, musicisti, giornalisti e storici) che avevano caratterizzato le precedenti epoche. Il motivo principale di questa carenza, risiede nel fatto che con i gruppi formatisi a partire dall'epoca suddetta, i costumi sono stati impoveriti e 'semplificati', i passi di danza 'facilitati', gli atteggiamenti ridotti ad accenni talvolta incolori o addirittura platealmente forzati e l'accompagnamento musicale ha perso una parte dei suoi caratteristici e tradizionali strumenti.

Un altro importante motivo risiede nel declassamento, della danza della Tarantella, da 'prima donna' a 'comparsa'.

È infatti divenuta normale la consuetudine di vederla inserita come riempitivo o 'richiamo' in spettacoli canori e musicali che nulla hanno a che fare con l'antico folklore, a volte somiglianti a commedie musicali o a rassegne canzonettistiche.

Altrettanto negativo, secondo chi scrive, è stato l'inserimento di 'maschere' quali il 'Pulcinella' (al di là della bravura degli interpreti), tipicamente napoletano ed estraneo alla tradizione folkloristica sorrentina. Inoltre i dialoghi in lingua napoletana, tra lo stesso Pulcinella e gli altri attori-ballerini, risultano affatto incomprensibili alla stragrande maggioranza degli spettatori, ottenendo i contemporanei risultati dell'annoiarsi degli stessi e del decadimento dello spettacolo.

Sporadicamente, nella seconda metà del XX secolo, qualche tentativo di riportare la Tarantella agli archetipi originali è stato fatto. I risultati, però, non sono stati del tutto soddisfacenti, per l'estrema rarità di elementi atti sia ad esprimere il vero spirito di questi balli, sia la giusta interpretazione coreografica.

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