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- Sua Maestà... l'Organo -

Organo - Mantice

di

Apparenza e sostanza - Sembrare ed essere
Il povero Mantice pompava e sbuffava, sbuffava e pompava, mentre brontolava tra di sé:
- “Sono giovane e possente, eppure mi trovo in un luogo chiuso, buio ed isolato, costretto ad insufflare aria in delle stupide canne… almeno fossero sempre intonate! Quelle male lingue dicono pure che è colpa mia: pompo troppo forte… pompo troppo piano... sono loro ad essere delicate ed instabili, specie quelle ad ancia! Se non le accordano più spesso, dovrò procurarmi anche dell’ovatta per tapparmi le orecchie!”
E continuava a bofonchiare similmente in continuazione, dalla mattina alla sera e dalla sera alla mattina, finché un giorno suo cugino Somiere gli disse:
- “Caro cugino Mantice, non devi essere triste, né sentirti inutile; tu sei l’elemento più importante di questo strumento, non dar retta a quelle presuntuose chiacchierone delle canne. La voce che da loro esce è la tua, come tua è l’aria che vi entra; senza di te sarebbero solo degli inutili tubi di legno e di metallo. Tu sei il ‘respiro’ dell’Organo, loro sono solo il mezzo attraverso cui parli e ti manifesti”.
Dopo aver ascoltato queste parole, il Mantice, rincuorato e rasserenato, riprese con gioia ed entusiasmo il suo lavoro, tanto che anche la Voce dell’Organo sembrò più bella e luminosa… simile a quella degli Angeli!

Organo - Il ManticeIl ‘mantice’ può sembrare apparentemente un meccanismo semplice (un ‘serbatoio’ che raccoglie aria da inviare poi alle canne), ma in realtà lo è molto meno.

Infatti, deve assicurare una quantità d’aria avente la medesima pressione, sia ad una sola canna che all’intero organo, pena oscillazioni continue nell’altezza dei suoni prodotti.

Ciò avverrebbe non solo in presenza di pressione insufficiente, ma anche nel caso opposto, nel primo si otterrebbero suoni calanti o addirittura il passaggio a quello inferiore e nel secondo si avrebbero suoni crescenti.

Eseguire brani che richiedono l’ausilio di altri strumenti e/o di cantanti in situazioni del genere, creerebbe tali e tante stonature, da far fuggire di corsa anche la persona che nell’ambito musicale è la più insensibile ed incompetente del mondo.

Per ovviare a tali inconvenienti, sono stati creati, nel corso dei secoli, complessi meccanismi di compensazione, sia per mantenere sempre al massimo il volume d’aria contenuto nel mantice, sia per garantire la pressione ottimale dell’aria che giunge ad una sola canna o a centinaia d’esse.

I primi mantici, risalenti al IV secolo dell’Impero Romano d’Oriente e storicamente documentati, erano molto rudimentali, anche perché destinati ad alimentare un limitato numero di canne.

Simili a quelli usati da fabbri e maniscalchi, potevano funzionare anche con la pressione dei piedi esercitata da parte dello stesso esecutore.

Con l’aumento del numero delle canne ed il conseguente ingrandirsi dell’organo, la quantità dei mantici fu portata a 4 in un primo tempo ed in seguito aumentata, fino a raggiungere, nel XIV secolo, il numero di 24.

Per azionarli vi erano degli appositi addetti chiamati, appunto, ‘tiramantici’ o, nei casi in cui la pressione sulle leve fosse esercitata con i piedi, ‘calcanti’.

Un vero miglioramento si ebbe verso la metà del XVI secolo, con l’adozione del cosiddetto ‘mantice ad ala’ o ‘mantice diagonale’, in uso fino all’inizio del XIX secolo.

Le due parti componenti questo tipo di mantice venivano fissate con una cerniera e venivano dette:
a) ‘piatto inferiore’, quella inferiore, che era fissa;
b) ‘piatto superiore’, quella superiore.

Il piatto superiore veniva alzato, tramite una leva o con una fune, dai calcanti (o tiramantici), facendo assumere al mantice la forma di una ‘vela’ o di una ‘piramide tronca’.

Rilasciando la leva o la fune, dei pesi, posti sul piatto superiore, provvedevano con pressione costante alla chiusura del mantice, facendone fuoriuscire tutta l’aria.

Nel XIX secolo furono fatti vari tentativi per migliorare l’immissione dell’aria nei mantici e nelle canne, con l’applicazione di pompe, sistemi idraulici o elettrici, e persino con motori a gas.
Attualmente si adottano ventilatori elettrici. I problemi prospettati, sono stati però risolti dai progressi avutosi nella costruzione e del somiere e del sistema di trasmissione.

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