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Organo

Brevi cenni storici

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L’ORGANO, dal latino ‘Organum’ (termine a sua volta derivante dal vocabolo greco organon), è uno strumento che ha richiesto ai suoi ideatori e costruttori, fin dalla nascita, genialità e conoscenze di alto livello.

Ciò è dimostrato dalla descrizione, storicamente documentata, dell’organo ideato dall’alessandrino Ctesibio nel II secolo a.C. Questo strumento sfruttava un sistema idraulico a pistoni che creava una camera d’aria a pressione costante, nella cui parte superiore erano praticati dei fori sui quali venivano appoggiate le canne. Dei tasti, formati da piccoli assi a gomito, articolati in tre parti, azionavano dei regoli scorrevoli (muniti di una fessura) che mettevano in comunicazione la camera d’aria a pressione con la canna desiderata.

Questo tipo di organo (che pose le basi fondamentali della tecnica costruttiva di tutti i suoi futuri successori) restò in uso per tutta l’epoca romana (veniva infatti usato nel ‘Circo’ durante i giochi dei ‘gladiatori’ e l’eliminazione dei prigionieri e dei primi cristiani, suscitando enorme meraviglia tra gli spettatori).

Dopo il III secolo, l’organo sembra scomparire nel mondo occidentale, anche a causa dell’opposizione, nei suoi confronti, dei Padri storici del Cristianesimo, tra cui il più determinato fu San Gerolamo.

Riappare nell’VIII secolo, allorché Pipino il Breve, re dei Franchi, ne fece erigere uno nella Chiesa di S. Cornelio, a Compiègne (strumento donatogli dall’Imperatore Costantino Copronimo), ed incomincia nuovamente a diffondersi a partire dalla metà del IX secolo.

Dal XII al XV secolo si diffonde l’organo ‘portativo’ (strumento che si poteva, appunto, trasportare sospeso al collo dell’esecutore): le canne (di legno, stagno, rame o piombo) erano corte e venivano comandate da una ‘tastiera’ formata da una dozzina di ‘tasti’.
Il musicista che lo trasportava, con una mano abbassava i tasti e con l’altra azionava un ‘mantice’ (tramite una ‘leva’ o una ‘ruota’).

È da considerare che, negli organi costruiti nei primi secoli del secondo millennio, l’azionamento dei tasti presentava considerevoli difficoltà, a causa della loro pesantezza, tanto che gli esecutori erano costretti ad usare la mano stretta a pugno o addirittura i gomiti!

L’organo ‘positivo’ (che a differenza del ‘portativo’ aveva una sede fissa e non era facilmente trasportabile per le sue dimensioni nettamente superiori) ebbe il suo maggiore sviluppo tra il XV ed il XVII secolo (con l’introduzione fra l’altro della ‘pedaliera’), grazie ai generali progressi della Scienza, della Tecnica e della Musica.

A partire dalla prima metà del XIX secolo fu introdotto il ‘sistema pneumatico tubolare’ (che fece fare un grande passo avanti alla tecnica costruttiva organistica), mentre nella seconda metà dello stesso secolo fu introdotto il sistema elettro–pneumatico.

L’uso dell’elettricità fu importantissimo ai fini del miglioramento della meccanica organistica, sia per l’alimentazione dei mantici (tramite motori e ventilatori elettrici), sia per l’adozione di elettromagneti (che resero possibile l’inserimento automatico di complessi sistemi di ‘combinazioni’).

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