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- La Baia di Ieranto -

Ieranto - Flora e Fauna marina

di Antonio Caccaviello

Nel piano sopralitorale, gli abitatori tipici sono gli Ctamali che si presentano come delle incrostazioni biancastre che assomigliano a gruppi di piccoli vulcani, ciascuno con il suo cratere. Sono crostacei molto modificati per la vita fissa al sustrato, tanto che risulta molto difficile, ad un profano, riconoscere la loro parentela con i gamberi.

Altri abitatori di questa zona sono le Littorine. Questi piccoli molluschi gasteropodi con conchiglia globosa e scura, grande solo pochi millimetri, sono anch’essi dotati di un opercolo per evitare la disidratazione.

Ancora nel sopralitorale si incontrano spesso altri crostacei ben più grandi e conosciuti quali i Granchi. Due le specie più diffuse: lo squisito Favollo e il Granchio Corridore.

La colorazione scura delle rocce in questa zona è dovuta alla presenza di Alghe Azzurre che costituiscono la quasi totalità della flora dell’ambiente di spruzzo.

Il piano mediolitorale è caratterizzato dalla presenza di un abbondante ricoprimento algale, comprendente una notevole varietà di specie. Tra tali alghe, la Lattuga di mare, la Cladofora, i Sargassi, la Padina e la Cystoseira.

Lungo la linea di bassa marea si notano frequentemente colonie di Cozze di grande interesse gastronomico.

Quando le condizioni di limpidità dell’acqua lo permettono, al di sotto del pelo dell’acqua e in ambienti più ombreggiati, possiamo osservare una dominanza di specie animali rispetto a quelli vegetali. Spiccano i polipi de gli Antozoi per i colori a volte assai brillanti, gli Idrozoi e gli Scifozoi. Tra gli Antozoi esistono specie coloniali come gli Astroides calycularis che tappezzano le rocce di un bel giallo arancio.

Particolarmente abbondanti nelle grotte, sulle rocce esposte a nord e su quelle rivolte verso il basso, appaiono come gruppi di piccoli fiori del diametro di circa un centimetro. L’Actinia equina, comunemente detta Pomodoro del mare, è invece solitaria.

Il grande Anemone di mare dai lunghi tentacoli grigi con punte violacee, si trova invece in zone più illuminate e spesso nasconde e protegge piccoli crostacei simbionti.

Talvolta, all’imboccatura delle grotte, possiamo vedere le variopinte Spugne: sono animali primitivi ed i soli ad avere una bocca (osculo) esalante. Ciò significa che l’acqua entra attraverso un sistema di piccoli pori e fuoriesce, filtrata, da un’unica apertura detta appunto osculo.

Altri comunissimi abitatori della costa sono le varie specie di Ricci e di Stelle di mare.

Navigando sui fondali non rocciosi, notiamo frequentemente delle estese macchie verdi. Si tratta di praterie di Posidonia. Queste praterie ospitano numerose forme di vita in quanto rappresentano un ambiente di riproduzione e di rifugio per molte specie costiere.

Passando infine a parlare dei pesci, quelli che più spesso è possibile vedere rimanendo fuori dell’acqua sono gruppi numerosi di piccoli pesci argentei. Sono Alici, Sarde o anche piccoli Cefali.

Verso la fine dell’estate e all’inizio dell’autunno si osservano spesso anche gruppi ancor più numerosi di pesci con il corpo molto affusolato e mascelle allungate a forma di becco. Si tratta delle Aguglie. Le Castagnole o Guarracini, essendo gregari anche da adulti, si riconoscono perché formano nuvole di punti neri spesso in contrasto con il fondale chiaro.

Più difficile è l’osservazione di Bavose, di Scorfani e di altri pesci mimetici, quasi immobili sulle rocce del fondo.