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Breve storia Geologica della Penisola Sorrentina - (II)

di Salvatore Palomba

 

Solo all'inizio del 'Miocene' (da 23 a 7 milioni di anni fa) i sedimenti cretacici, ormai deformati, sovrapposti gli uni agli altri ritornano in ambiente marino. Il mare, prima basso, tende rapidamente ad approfondirsi, sui calcari cretacici si depositano (sedimentano) litotipi provenienti dalle aree ancora emerse e si forma una successione di mare progressivamente più profondo.

Abbiamo cioè una sedimentazione caratterizzata da sedimenti prima grossolani, di ambiente marino neritico (mare poco profondo), successivamente sedimenti sempre più sottili a testimonianza di un ambiente marino in rapido approfondimento.

La successione miocenica, in Penisola Sorrentina, è infatti caratterizzata da calcareniti reticolate contenenti resti fossili tipici come gusci mineralizzati di ostriche, denti di selacei ben visibili in alcuni siti sul versante del golfo di Salerno, cui seguono arenarie grossolane che diventano verso l'alto sempre più sottili per divenire, nella parte superiore della successione, delle argille.

In questa fase in cui i movimenti tettonici a carattere orizzontale sono prevalenti, i sedimenti accumulatisi nell'oceano per decine di milioni di anni, compressi tra le due masse continentali in avvicinamento, si muovono e si accavallano in forme sempre più complesse.

Le porzioni più plastiche si piegano e si scompongono, nella pila di strati le parti più alte scivolano sovrapponendosi a quelle più basse, andando a ricoprire rocce della stessa età o più giovani, facendo si che rocce più antiche si sovrappongono a rocce più recenti e dando luogo a catene montuose caratterizzate dalle tipiche falde di ricoprimento.

Testimonianze di fenomeni di questo tipo sono presenti anche in Penisola Sorrentina e l'esempio più eclatante è dato dai calcari cretacici di M.te S. Costanzo, all'estremità occidentale della penisola, sovrapposti ai sedimenti arenaci del miocene; il fenomeno è ben esposto nella baia tra P.ta di Vaccola e P.ta S. Lorenzo.

In scala minore, situazioni simili sono evidenti in numerosi altri luoghi della penisola e soprattutto sono individuati nelle perforazioni eseguite sia per indagini geognostiche, sia per lo scavo di pozzi che per ricerche idriche.

Tornando alla storia geologica della Penisola Sorrentina, alla fine del 'Miocene' possiamo dire che la struttura della catena appenninica è completa anche se non ha ancora la forma e le dimensioni di quella attuale.

La formazione si completerà durante il 'Pliocene' in cui prevarranno i movimenti orizzontali.

Penisola Sorrentina - Veduta panoramica da Monte Faito (Foto G. Ruggiero)
La Penisola Sorrentina - Veduta panoramica da Monte Faito

Alla fine del 'Pliocene' la Penisola Sorrentina ha infatti quasi assunto la sua definitiva struttura; i rilievi dei monti Lattari sono praticamente quelli che oggi noi riconosciamo da P.ta Campanella – Monte S. Costanzo fino alle cime del Monte Faito.

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