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Gli Agrumia cura di![]() Fig. 1 - Agrumi (Copyright © 2003 Giuseppe
Ruggiero - Riproduzione vietata)
Le zone maggiormente vocate a questa coltura sono quelle pianeggianti della Penisola o quelle terrazzate alla base dei Monti Lattari.
Infatti, sia per la varietà che è stata selezionata nel tempo sia per le particolari condizioni pedoclimatiche ed anche per effetto della copertura che protegge le piante dal pieno sole, l’epicarpo dei limoni sorrentini è ricco di olii essenziali che assicurano un profumo ed una fragranza di altissima qualità. Questi giardini attualmente sono caratterizzati da un sesto d’impianto a quinconce con distanze d’impianto di media compresi tra i 4,00 x 4,50 m. ed i 5,00 x 4,00 m. Il portainnesto utilizzato è per la maggior parte costituito da melangolo (arancio amaro Citrus aurantium). In realtà, la coltura che fu introdotta in queste zone dalla metà del 1800 fu quella, all’epoca assai redditizia, dell’arancio (Citrus sinensis) nelle sua antica varietà "Biondo comune".
Con l’arrivo sul mercato di cultivar apirene e con l’affermarsi delle tecnologie di conservazione degli agrumi, questa coltura è andata, negli ultimi decenni, contraendosi a vantaggio del limone. In ogni caso, chi ha ancora la fortuna di raccogliere un arancio proveniente dalla fioritura avvenuta 15 mesi prima ed in piena estate, assaggiando di questi frutti si accorgerà della diversità del gusto. Queste essenze sempreverdi, di provenienza tropicale, prediligono un habitat che si ritrova facilmente al di sotto del 40° parallelo, e trovano difficoltà di adattamento se non coltivate in zone caratterizzate da particolari microclimi. Sono caratterizzate da foglie di un bel verde cupo e dai frutti detti "esperidi". Data anche l’abbondanza di castagneti nella fascia pedemontana (ancora visibili nelle zone con altitudine superiore ai 400 metri s.l.m.), gli agricoltori sorrentini per difendere questa preziosa coltura si inventarono un sistema di protezione erigendo i pergolati. Si tratta di un struttura alta da 4 a 7 metri, eretta in pali di castagno, atta a sostenere protezioni laterali della coltura dette separe e strutture di copertura fatte in listelli di legno e paglia dette pagliarelle. ![]() ![]() In sostanza, siamo in presenza di una enorme serra fatta con elementi naturali: pali di legno e paglia, il tutto tenuto insieme da legature di fil di ferro.
Copyright © 2003 Antonino Miccio (testo) e Giuseppe Ruggiero (fotografie). Tutti i diritti riservati. |
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