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Sorrento - Il Natale tra sacro e profano

Piazza Tasso - Natale 2004 - (Copyright © 2004 - Giuseppe Ruggiero)
Fig. 1 - Piazza Tasso - Natale 2004 - (Copyright © 2004 - Giuseppe Ruggiero)

La clamorosa conferma di quanto appena accennato ci viene immancabilmente dallo spettacolo che Sorrento e le altre cittadine costiere non mancano di offrire, con largo anticipo sulla data del Natale Cristiano.

Tale festività, fissata già dai primi secoli al 25 dicembre, per sovrapporla a quella pagana del Sole Nascente, si è ormai praticamente trasformata, nell’intero Occidente industrializzato, in una colossale operazione commerciale, di cui approfittano soprattutto le località turistiche, non esclusa Sorrento.

Occorre quindi andare ben oltre la fantasmagoria delle luci ed il fasto delle vetrine e delle strade, se proprio si vuole rintracciare quel poco che resta delle usanze tramandate dagli avi e scaturite da un genuino e profondo sentimento di fede.

Per la ricorrenza dell’Immacolata (8 dicembre) la cui festa ancora oggi viene preceduta dalla novena degli zampognari, sempre più raramente accolti in casa, sulla scia di una devozione secolare, va detto che sono invece scomparse le processioni notturne, alla luce dei falò accesi nelle piazze, con il suggestivo rosario cantato su struggenti melodie pastorali, commovente preludio al Natale (tradizione, questa, ancora presente nella vicina Castellammare di Stabia).

Le celebrazioni natalizie attualmente iniziano a Sorrento con la festa di Santa Lucia, il cui tempio sorge extra moenia, cioè fuori le Mura della città. La sera del 12 dicembre, sul sagrato della chiesa, al sopraggiungere di un corteo di fanciulli, tra le luci colorate e le bancarelle di articoli, dolciumi ed aromi natalizi, viene acceso un enorme falò, il cosiddetto “Cippone”, che arderà fino al tramonto del giorno seguente, a ricordo del rogo cui fu condannata la Vergine e Martire di Siracusa.

Sorrento, 12 dic. 2004 - Accensione del 'Ceppone' - (Foto e rielaborazione a cura di  Giuseppe Ruggiero)
Fig. 2 - Accensione del 'Ceppone' - (Copyright © 2004 - Giuseppe Ruggiero)

Si ripete così l’antichissimo rito del fuoco che consuma e purifica, con lo svettare della fiamma nel buio della notte, allegoria dell’umana tensione all’assoluto e all’esterno, nonché esaltazione della fede e della sua luminosa vittoria.

L’atmosfera cordiale e gioiosa, i sentimenti e le emozioni legati a questo semplice avvenimento, rivivono nei versi dialettali di una delle tante poesie, nelle quali ho cercato di fissare per sempre, al di là dei vorticosi cambiamenti epocali, cui spesso impropriamente diamo il nome di progresso umano e civile, il nobile patrimonio storico e spirituale, che ha nutrito per secoli le tradizioni del popolo sorrentino.