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Gli appuntamenti natalizi a Sorrentodi Salvatore CangianiPiazza Tasso - Natale 2004 -
(Copyright © 2004 - Giuseppe Ruggiero) Non mancano, anzi addirittura si moltiplicano di anno in anno, i programmi, ormai standardizzati, che includono concerti di musica sacra e profana, i giochi come le pubbliche tombolate, gli appuntamenti gastronomici come la “tavolata” a Via San Cesareo, cioè nel cuore del centro storico, e le numerose sagre di zeppole, struffoli e quant’altro possa sollecitare la curiosità e l’appetito di paesani e forestieri. L’atmosfera festaiola assume così un aspetto prevalentemente carnevalesco, che raggiunge il suo culmine col capodanno, salutato da una fantasmagorica esplosione di fuochi, mentre le gozzoviglie si prolungano tra musiche e danze fino al mattino. Niente di nuovo dunque rispetto alle usanze diffuse un po’ in tutti i paesi occidentali, ma di un colore esclusivamente locale è la banda “Buattelle e Martelluzze” che la sera del 31 dicembre sfila per le strade e le piazze con i suoi pittoreschi costumi e grotteschi strumenti musicali quali il “putitù”, il “triccaballacche” e lo “scetavajasse”. Ad essi si accompagnano improvvisati cantori che eseguono, nel rispetto di un’antica tradizione, la “Canzone di capodanno”, suggestivo e straordinario componimento del ‘700 che rappresenta in qualche modo una tipica serenata augurale, un inno gioioso che rievoca la Natività e ne deduce motivi di speranza e di serenità per l’anno che inizia. Per quanto riguarda il pingue menù della cucina natalizia in Penisola Sorrentina, a base di piatti succulenti e specialità spesso anche importate dall’estero, dominano ancora oggi su tutte le tavole i tipici dolci locali come struffoli, zeppole, sapienze, mostaccioli e roccocò, capolavori della fantasia popolare che ha elaborato nei secoli le relative ricette, semplici e raffinate, e realizzate esclusivamente con i più tipici prodotti locali. Il periodo natalizio termina come si sa all’Epifania, con i doni della Befana deposti segretamente nella calza appesa al caminetto, ma anche elargiti pubblicamente ai bambini da vari enti ed istituzioni. E soltanto ora, a chiusura del lungo periodo festivo, riappare una piccola processione del Bambino in Piazza Tasso, a cura del Santuario del Carmine, unico aspetto esteriore ancora sopravvissuto alla totale scomparsa di tutte le altre manifestazioni religiose legate al Natale.
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